Se anche voi avete ricevuto la notifica di What’s App che vi riporta la nuova scadenza del servizio “A vita” tra le info pagamento, sicuramente vi sarete accorti della seconda notifica con una nuova data di scadenza (a me è capitato il 2 Novembre 2016).
Lo ammettiamo, ci siamo stupiti, e di certo pare si sia trattato di un bug nel sistema, come infatti oggi la data sembra sia stata nuovamente corretta.
Il colosso della comunicazione è stato acquisito nell’aprile del 2014 da Mark Zuckerberg per una cifra astronomica, si parla di quasi 22 miliardi di dollari.
Certo il costo di soli 0,89 centesimi all’anno moltiplicato per la stima di oltre 900 milioni di utenti in tutto il mondo avrebbero portato un’entrata non indifferente, ma sembra più probabile che il nostro amico Mark abbia voluto recuperare quanto speso per l’acquisizione di What’s App.
Ci sarebbe dunque una strategia di mercato dietro tutta questa storia, probabilmente si, ed ora è giunto il momento di un dietrofront con una qualche scusa basata sul fatto che non tutti abbiano a disposizione una carta di credito con cui pagare il canone.
Il futuro guadagno di What’s App non avverrà attraverso i soliti annunci pubblicitari che ad oggi vediamo sparsi un po’ ovunque, ma attraverso strumenti che permetteranno di interagire con imprese ed organizzazioni, un po’ per come avviene su Facebook, sarà l’azienda a pagare e non gli utenti.
Francesco, ho appena verificato, l’applicazione correttamente pagata l’ultima scadenza ora segna
Scadenza servizio: “A vita”